"La grande onda" di Hokusai |
Un'onda immensa, sorprendente, minacciosa domina la scena, pronta a travolgere tre barche in balia dei flutti, quasi ignare del pericolo imminente.
Sullo sfondo il monte Fuji, dalla cima innevata, che si confonde con la schiuma del mare ruggente.
Oltre al blu, alle spalle del monte,
un cielo colorato di scuro,
la notte lascia il posto al giorno,
nel chiarore dell'alba,
attraverso una nuvola, che biancheggia.
Mi sento in sintonia con" La grande onda",perché,come una barca, affronto onde cariche di positività o negatività della vita. Vado avanti e, anche se vengo rigettata a riva, cerco comunque di remare sempre più intensamente, recuperare i tratti di mare che avevo conquistato.
Vengo scagliata contro gli scogli e capita che venga ferita, danneggiata oppure anche distrutta, ma non mollo, mi riparo, mi ricostruisco più forte e migliore di prima, cercando di imparare dalle disavventure.
Vengo travolta di nuovo, ma da onde benefiche, abbondanti di pesci che si raccolgono nella mia rete; onde che mi rinfrescano e mi lavano, che mi aprono gli occhi; onde che si lasciano attraversare per farmi approdare alla luce dell'alba.
Là dove sorge il sole della rinascita di un mondo nuovo, il luogo che, come esploratore, cerco di raggiungere.
Rachele Leo. 3^F